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I cambiamenti climatici stanno condizionando non solo la nostra vita quotidiana, ma anche le strategie politiche economiche di nazioni e entità sovranazionali. Basti pensare a quanto l’Unione Europea ha definito come piano strategico ed economico tramite il Green Deal europeo al fine di arrivare ad una neutralità climatica entro il 2050; il piano avrà forti ripercussioni su tutto il sistema industriale europeo, con l’applicazione di un piano delle riduzioni di emissioni di gas serra graduale che arriverà fino al 90% entro il 2040 ed un piano di investimenti “green” di circa 275 miliardi di euro. Tali aspetti, quindi, stanno condizionando non solo la nostra vita, quotidiana, le scelte macroeconomiche di nazioni o entità sovranazionali, ma hanno anche un forte impatto sulle attività economiche e produttive; basti pensare alle recenti alluvioni in Emilia-Romagna, le quali hanno causato ingenti danni al patrimonio e bloccato attività produttive (primarie e di trasformazione) per lunghi periodi.
2. I cambiamenti climatici e la risposta del comitato ISO
Per tali motivi ISO (International Standard Organizzation) è al lavoro da tempo per definire norme specifiche per gestire gli effetti dei cambiamenti climatici (vedi ISO 14090:2019); oltre a definire norme specifiche il comitato ha definito ed approvato una modifica alla struttura delle norme sui sistemi di gestione, la cosiddetta Harmonized Structure (HS) che da diversi anni ha sostituito la High Level Structure (HLS); come sappiamo, tale capitolo dei requisiti della norma sancisce che l’azienda ,nella fase di pianificazione e progettazione del sistema di gestione, effettui una valutazione sia del contesto in cui opera l’organizzazione (determinando i fattori esterni ed interni che possono influire sullo scopo del sistema di gestione), sia di tutte le parti interessate (stakeholders) all’applicazione e agli effetti del sistema di gestione comprendendo le loro esigenze ed aspettative. Ad Aprile 2024 ISO ha emesso un “Amendment”, che modifica i punti 4.1 e 4.2 della norma: nello specifico, per quanto riguarda l’analisi del contesto l’organizzazione deve determinare se il cambiamento climatico sia un fattore rilevante per lo scopo del sistema di gestione; per quanto riguarda le esigenze degli stakeholder, l’organizzazione deve definire se essi hanno requisiti relativi ai cambiamenti climatici. Tale amendment è già attivo, senza attendere le successive revisioni dello standard.
3. Come interpretare le richieste dell’Addendum nell’applicazione della norma ISO 22000
Tale cambiamento interessa anche la norma ISO 22.000: ciò comporta che i nuovi sistemi di gestione per la sicurezza alimentare (FSMS) che si approcciano alla norma, sia nella fase di progettazione sia nelle fasi di miglioramento continuo, devono tenere conto delle nuove modifiche ai requisiti. È chiaro che l’approccio dipende dallo scopo del sistema di gestione: mentre in un sistema di gestione integrato il cui scopo abbraccia più norme (es. qualità dei prodotti e dei servizi, sicurezza alimentare, ambiente, sicurezza dei luoghi di lavoro) l’approccio è più organico ed è più facile definire un impatto dei cambiamenti climatici sul sistema, nel caso della ISO 22000 è da capire l’effetto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare. Gli aspetti da considerare, quindi, possono essere:
4. Esempio di approccio alle richieste dell’Addendum
Un approccio, che non deve essere preso come esaustivo ma come spunto di riflessione per un’approfondita analisi all’interno della propria organizzazione, potrebbe portare alla risposta alle successive domande:
Conclusione
L’integrazione dei cambiamenti climatici nella gestione dei sistemi di sicurezza alimentare rappresenta oggi una necessità strategica, non solo per garantire la conformità normativa, ma per assicurare la resilienza delle organizzazioni di fronte a scenari sempre più complessi. L’amendment ISO del 2024 introduce una visione più ampia e dinamica, che spinge le imprese a valutare il proprio contesto operativo alla luce di nuove variabili ambientali e sociali.
Nel caso della ISO 22000, ciò significa analizzare in modo approfondito l’impatto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare, sulla catena di fornitura e sulle aspettative degli stakeholder, adottando piani di mitigazione e adattamento efficaci. Solo un approccio sistemico e proattivo potrà garantire la continuità operativa, la tutela della salute pubblica e la sostenibilità dell’intero comparto agroalimentare nel lungo periodo.
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