Perché si chiama “Audit Interno” se può essere condotto anche da un consulente esterno?
La risposta a questa domanda si trova nel capitolo 3 della norma UNI EN ISO 19011:2018.
In particolare, nel paragrafo 3.1 troviamo la definizione di “Audit”.
Nello stesso paragrafo, in una “Nota 1” la norma specifica che:
“Gli audit Interni, talvolta denominati audit di Prima Parte, sono condotti dall’organizzazione stessa, o per suo conto”.
“Condotto dall’organizzazione stessa” significa che l’organizzazione designa un proprio dipendente interno che, in una posizione di indipendenza funzionale, sottoporrà ad audit di prima parte i tutti i processi individuati.
Naturalmente, tale dipendente dovrà essere formato ed addestrato a tale scopo.
“O per suo conto” significa che, in alternativa, l’organizzazione designa un professionista, cioè un consulente che, avendo una posizione di indipendenza funzionale, in quanto esterno, sottoporrà ad audit di prima parte i tutti i processi individuati.
Il secondo scenario si verifica, generalmente, in organizzazioni di piccole dimensioni. Cioè quelle che hanno pochi dipendenti e nelle quali diventa difficile, se non impossibile, garantire l’indipendenza della persona che deve condurre l’audit interno.
Si pensi, ad esempio, ad organizzazioni in cui lavorano soltanto due persone o ancor peggio ad organizzazioni unipersonali.
Quindi, l’audit di Prima Parte si chiama anche Audit Interno perché può essere condotto da personale interno all’organizzazione oppure da personale esterno ma designato ugualmente dalla stessa organizzazione che deve essere sottoposta ad audit.
Esempio:
Audit “condotto dall’organizzazione stessa“
Un audit “Condotto dall’organizzazione stessa” può essere condotto da un dipendente interno, purché sia in una posizione di indipendenza funzionale rispetto al processo che si desidera sottoporre ad audit.
Quindi, l’audit interno può essere condotto da:
- dipendente dell’organizzazione che svolge unicamente la mansione di auditor interno
- dipendente dell’organizzazione che svolge qualsiasi altra funzione diversa da quelle coinvolte nel processo sottoposto ad audit
Con un esempio ancora più pratico, se si desidera sottoporre ad audit il processo di approvvigionamento, l’audit interno può essere condotto da:
- Un dipendente dell’organizzazione che svolge unicamente la mansione di auditor interno
- Un dipendente dell’organizzazione che svolge qualsiasi altra funzione diversa da quelle coinvolte nel processo di approvvigionamento
L’audit NON può sicuramente essere condotto da:
- Il responsabile degli acquisti
- L’addetto agli acquisti
- Il magazziniere
- ecc.
Audit condotto “per suo conto“
Un audit condotto “per suo conto” può essere condotto da un professionista esterno.
Quindi, l’audit interno può essere condotto da:
- un consulente esterno
In un prossimo articolo, vedremo cosa succede quando l’auditor interno non è in una posizione di indipendenza funzionale, rispetto alla funzione da sottoporre ad audit.
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Articolo di: Alessandra Mariano, aggiornato al 28 gennaio 2023